Perché studiare con noi

Il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro (TPALL), classe delle Lauree in Professioni Sanitarie della Prevenzione (L/SNT4), forma professionisti sanitari con competenze tecniche, organizzative e relazionali per la tutela della salute collettiva attraverso attività di prevenzione, monitoraggio, controllo e verifica nei settori alimentare, ambientale, sanitario e della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro.

Il percorso triennale integra discipline di base (chimica, biologia, fisica, statistica), discipline mediche (igiene, medicina del lavoro, tossicologia), giuridiche, ingegneristiche e tecnico-professionali (normativa sulla sicurezza, valutazione del rischio, tecniche ispettive, sistemi qualità), e prevede un ampio ricorso alla didattica professionalizzante, attraverso didattica di complemento e tirocini professionalizzanti presso strutture pubbliche (Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, ARPA, INAIL) e private.

Il laureato acquisisce conoscenze specialistiche per:

  • vigilare sul rispetto delle normative in materia di igiene e sicurezza ambientale e del lavoro;
  • svolgere attività di prevenzione e controllo igienico-sanitario in ambito alimentare, ambientale, industriale e sanitario;
  • collaborare con autorità sanitarie e giudiziarie in caso di ispezioni, indagini e controlli;
  • promuovere l’educazione sanitaria e la cultura della prevenzione nei contesti di vita e lavoro;
  • contribuire alla valutazione e gestione dei rischi professionali, ambientali e tecnologici.

Il corso prepara all’esercizio della professione sanitaria di Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, regolata dal D.M. 17 gennaio 1997, n. 58. Il titolo è abilitante e consente l’accesso alla professione sia nel settore pubblico sia nel settore privato, oltre ad offrire la possibilità di proseguire il percorso formativo con Master, Lauree Magistrali (es. LM/SNT4) e corsi di perfezionamento.

Nel percorso formativo sono inoltre integrati contenuti e attività idonee per: fornire le competenze previste per l’attestazione al Modulo C del percorso per RSPP, art.32 DLG 81/2008, come previsto dall’allegato A Accordi Stato-Regioni n.128 del 7 luglio 2016; acquisire la certificazione relativa al corso di Formazione Formatori per la sicurezza ai sensi del decreto interministeriale del 6 marzo 2013 (GU 65 18/3/2013)

La didattica è organizzata per favorire l’acquisizione progressiva delle competenze professionali, secondo un modello centrato sullo studente e sulla collaborazione interprofessionale. La valutazione delle competenze include prove teoriche, pratiche, e la valutazione in itinere delle attività di tirocinio.

Alla fine del primo anno gli studenti saranno in grado di definire e identificare i principali fattori di rischio per l'igiene e per la sicurezza, nei diversi ambienti di applicazione di pertinenza del tecnico di prevenzione: ambiente di vita, ambiente di lavoro, alimenti e bevande, sanità pubblica e veterinaria, all'interno del contesto dei servizi di prevenzione del Dipartimento di Azienda Sanitaria Locale, del servizio territoriale dell'Arpa e dei servizi di prevenzione delle imprese. Pertanto gli insegnamenti dovranno offrire le basi scientifiche utili sia per l'identificazione dei fattori di rischio di diversa natura (chimica, fisica, biologica, psicosociale) sia per la comprensione dei processi etio-patogenetici attraverso cui i fattori di rischio provocano un danno sia per l'apprendimento del metodo della valutazione e della gestione dei rischi. Il tirocinio dovrà essere dedicato soprattutto all'utilizzo delle principali fonti informative per l'identificazione del rischio.

Alla fine del secondo anno gli studenti saranno in grado di condurre una corretta analisi dei meccanismi di generazione dei fattori di rischio e una ricerca delle soluzioni appropriate, nelle principali filiere produttive e ambientali di competenza dei servizi di prevenzione, con particolare attenzione alla realtà piemontese. Gli insegnamenti dovranno quindi fornire le conoscenze tecniche sui principali aspetti tecnologici ed organizzativi dei cicli, delle filiere e delle relative matrici, da cui nascono le esposizioni ai fattori di rischio, e controllando i quali si realizza la prevenzione. Il tirocinio dovrà essere particolarmente dedicato all' analisi pratica delle strutture, degli ambienti e dei cicli produttivi per lo studio dei meccanismi di generazione dei rischi e delle relative soluzioni di prevenzione.

Alla fine del terzo anno gli studenti saranno in grado di utilizzare tecniche di gestione del rischio, attraverso il controllo, la vigilanza, la misura e la comunicazione nel contesto di un servizio di prevenzione. Per questo scopo gli insegnamenti hanno il compito di preparare le basi conoscitive, di atteggiamento e di metodo per formare il ruolo professionale di chi nelle società è chiamato a fare vigilanza, misura ed educazione per la prevenzione della salute. Analogamente il tirocinio sul campo dovrà fornire adeguate occasioni pratiche di preparazione delle abilità e delle attitudini necessarie per affrontare le principali situazioni di gestione del rischio in casi ordinari e programmati e in condizioni di emergenza.

Volantino informativo

 

Ultimo aggiornamento: 26/05/2025 15:27
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